Sicilia e Malta hanno collaborato con successo per proteggere le piccole spiagge dall’erosione causata dai cambiamenti climatici attraverso il progetto “Bess – Pocket Beach Management & Remote Surveillance System”. Questa iniziativa è stata coordinata dal Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra dell’Università di Messina, insieme all’Università di Malta, l’Università degli Studi di Palermo, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Sezione di Palermo e il ministero di Gozo.
Il progetto BESS ha affrontato il problema dell’erosione costiera derivante dai cambiamenti climatici e dalla pressione antropica tramite un sistema innovativo dedicato alle “pocket beaches”, ovvero spiagge racchiuse tra promontori che costituiscono una risposta naturale agli effetti del clima. Grazie a una rete di rilevamento e immagini satellitari, sono state sviluppate soluzioni per la gestione sostenibile delle spiagge vulnerabili.
In Sicilia e a Malta esistono 110 pocket beaches che richiedono particolare attenzione a causa dei segni evidenti di arretramento. Tra queste, Ramla Bay a Gozo è stata oggetto di studio insieme ad altre baie siciliane come Taormina, San Vito lo Capo, Licata, Scicli, Petrosino, Realmonte e Capo Milazzo.
Il cuore del progetto consiste nel realizzare un sistema integrato per monitorare l’erosione delle pocket beaches attraverso dati forniti da diverse fonti come satelliti, droni e telecamere. La creazione di modelli predittivi permette interventi tempestivi ed efficaci per preservare la resilienza naturale delle spiagge contro i processi erosivi.
Questa sinergia tra Sicilia e Malta non solo salvaguarda le piccole spiagge ma contribuisce anche alla pianificazione territoriale sostenibile. Lavorando insieme si può garantire un futuro migliore per queste preziose risorse naturali minacciate dai cambiamenti ambientali in atto.